Sicuri in cucina, come conservare i cibi

Venerdì 5 Aprile 2013 di Ester Maria Lorido
Sicuri in cucina, come conservare i cibi

ROMA - La salute passa anche dal frigorifero. Se prestare attenzione a ciò che mangiamo è importante, lo è altrettanto avere cura di come conserviamo gli alimenti.
Farlo correttamente, infatti, è il modo migliore per tenere alla larga il rischio di contaminazioni batteriche e preservare la qualità del cibo che portiamo a tavola.

In tal senso, per fare del frigo di casa un luogo davvero sicuro, è sufficiente seguire alcune regole di base, tra cui quella di impostarlo alla giusta temperatura. Ma già su questo punto arriva una tirata d’orecchie da parte di un gruppo di ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie: i nostri frigoriferi sono troppo caldi. Il valore medio della temperatura a cui li teniamo è di 7,2 gradi, valore di 3-4 gradi superiore a quello che garantisce la corretta conservazione degli alimenti.

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Siamo così poco attenti nel regolare il termostato che facciamo sfiorare gli 8 gradi al ripiano riservato ad alcuni tra i cibi più delicati, come latte, burro e uova.


«Sicuramente è bene non tenere aperta la porta del frigo più dello stretto necessario» raccomanda Giancarlo Sandri, alla guida del servizio Nutrizione clinica S. Eugenio di Roma. Per non superare la temperatura ideale, che è tra i +2 e i +4 gradi. «Attenzione - aggiunge il nutrizionista - anche a non cadere nell’eccesso opposto: il troppo freddo rovina le caratteristiche nutrizionali di alcuni alimenti, come l’apporto vitaminico di frutta e verdura, che diminuisce notevolmente».

Un’igiene insufficiente costituisce un’altra insidia. Ecco perché bisogna trattare il frigo con i guanti, nel senso letterale del termine: andrebbe pulito almeno una volta al mese, sgrassandolo con una spugna imbevuta di acqua calda e aceto o bicarbonato.

Attenzione anche all’orologio: i piatti devono essere risposti in frigo entro due ore da quando sono stati tolti dai fornelli.
Non bisogna poi trascurare come conserviamo gli alimenti: se sono confezionati, «una volta aperta la confezione, non vanno riposti in una plastica qualunque – sottolinea Sandri – ma in appositi contenitori da frigorifero, oppure deve essere coperto con pellicole per alimenti».
Ad aiutarci ci sono le indicazioni che troviamo sulle etichette, che riportano anche le modalità di conservazione e vanno lette non solo ai fini nutrizionali per fare opportune scelte di qualità, ma anche per la sicurezza alimentare.

Ad esempio, per quanto riguarda la data di scadenza, il ‘preferibilmente’ va preso come un consiglio per conservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali che, se non rispettato, non comporta dei rischi, mentre ‘entro’ indica il limite tassativo”.

Tassativo è poi “mantenere sempre separati gli alimenti tra di loro, sia cotti che crudi. Cibi potenzialmente pericolosi come le uova, che sono a rischio salmonella, non devono entrare in contatto con alimenti carnei come il pollo”. E come orientarsi nella scelta del ripiano su cui posizionarli? Sandri suggerisce di mettere in basso frutta e verdura crudi, su quelli intermedi uova, in alto carne e formaggi.

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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