Dimenticare la luce conosciuta, affidarsi all’imprevedibile, “nuotare” dentro nuvole di una nebbia inventata, cercare l’orientamento, una via d’uscita , la “via”: “il labirinto è una costruzione per confondere, per destabilizzare “ – diceva Borges che del labirinto ha fatto la sua suola di pensiero. E questo alla fine volevano i cervelli delle Maison Valentino e Lux Ottica, insieme per immaginare il lancio di “Mirage” , nuova griffe che in questo 2017 propone gli occhiali della famosa industria che fa capo a Leonardo Del Vecchio con la formula immaginata per Valentino da Pier Paolo Piccioli.
Il lancio di “Mirage” affidato alla metafora del labirinto, proposto con una scenografia realistica eccezionale nelle sale di Palazzo Clerici a Milano nei giorni di presentazione del pret-à-porter 2017-2018 , si è avvalso dell’effetto- labirinto costruito all’interno del palazzo dove - una volta superato lo sconcerto di un percorso misterioso e inquietante in un labirinto immerso in false nuvole che rendevano ancora più misteriosa la passeggiata – si poteva uscire “a riveder le stelle” nella sala dove si presentavano i nuovi occhiali Mirage, occhiali “di razza” con sottolineature stilistiche sulle stanghette e il “ponte” che li caratterizza rendendoli diversi, piacevoli, corretti per il look che Valentino ha imposto nella sua moda per l’anno della svolta, questo 2017 che rivuole una donna meno aggressiva, meno disinibita. Una moda che veste più una “signora della città” che una super-sexy sfrontata e chiassosa che gli astilisti hanno accostato all’immagine indimenticabile di Ingrid Bergman che non ha mai avuto bisogno di vestirsi sexy perché sensualissimi erano i suoi modi, i suoi occhi, il suo irresistibile sorriso, la sua eleganza senza esibizioni e senza forzature.
I nuovi “Mirage” vogliono esprimere queste prerogative cogliendo di sorpresa chi si aspetta montature complesse, architetture surreali, ghirigori stilistici che non appartengono al nuovo look di Valentino e non assomigliano ai modelli di Lux Ottica che ha sempre prediletto la filosofia della semplicità, dell’eleganza purissima. Una volta giunti nella sala di raccolta del pubblico, dopo la passeggiata tortuosa in mezzo a nuvole inquietanti , nel gioco labirintico destabilizzante l’incontro con il look “Mirage” provoca stupore. E lo stupore è ciò che Louis Borges - citando Chesterton – definisce ciò che resta vivo.: “ Le varie sensazioni passano, lo stupore …resta”.
Ultimo aggiornamento: 01:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi