Stress nella cucina dei ristoranti, arriva lo psicologo degli chef

Lunedì 16 Dicembre 2019
Stress nella cucina dei ristoranti, arriva lo psicologo degli chef
Lavorare stanca, ci ricorda una raccolta di poesie di Cesare Pavese. Stanca ancor di più se, nelle brigate di cucina, si sede far fronte a ritmi veloci nella preparazione dei piatti, a turni notturni e festivi, mantenendo alta l'offerta di qualità per non soccombere poi alla pressione della critica, enogastronomica e del singolo avventore.

Per la prima volta il mondo degli chef insieme a quello sanitario dedicano attenzione ai livelli di stress che vivono titolari e dipendenti delle strutture dell'accoglienza e della ristorazione. L'Associazione italiana "Ambasciatori del gusto" annuncia di aver siglato con l'Ordine degli Psicologi del Lazio un protocollo d'intesa per dare attenzione ai livelli di stress che vivono titolari e dipendenti del mondo dell'accoglienza e della ristorazione.

Nel 2020 sarà avviato un percorso di ricerca sui livelli di stress da lavoro nell'ambito della ristorazione e verrà attivato un servizio di consulenza per gli associati. Il Gruppo di lavoro, costituito dagli psicologi aderenti all'Ordine e dagli Ambasciatori del Gusto di tutta Italia, realizzerà nello specifico uno studio analizzando i fattori che contribuiscono a creare stress all'interno dei diversi ambienti di lavoro del comparto e i conseguenti esiti, con l'obiettivo, nel medio-lungo termine, di fotografare le condizioni psichiche di lavoro alle quali i professionisti sono sottoposti. La ricerca permetterà la stesura di un documento d'informazione e di prevenzione per la categoria.

 
«Lo stress da lavoro - commenta la presidente dell'Associazione italiana ambasciatori del gusto Cristina Bowerman - è una patologia riconosciuta e un segnale d'allarme quanto mai attuale anche nel mondo della ristorazione di cui noi Ambasciatori siamo da sempre portavoce.
Il nostro impegno - conclude la chef - è quello di poter restituire a tutta la categoria un panel di informazioni utili nella gestione quotidiana del lavoro, singolo e di brigata e uno strumento concreto anche per le nuove generazioni, sempre più esposte a questo tipo di pressioni
».
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