Addio a Pietro Migliaccio: la dieta del gelato che fece discutere

Domenica 16 Giugno 2019
Perdere chili con la dieta del gelato, il menù settimanale del nutrizionista Pietro Migliaccio

Come la mettiamo con la voglia di gelato, che certo non passa in questo periodo, anche se è necessario perdere qualche chilo?  Una delle ultime diete consigliate da Pietro MIgliaccio, morto a Roma a 86 anni, volto noto della televisione e docente in Scienza dell'alimentazione, fece molto discutere.

La notizia era stata resa nota sul sito del suo studio medico.
Ecco per voi una dieta senza petto di pollo, bistecca, pesce lesso e verdura tutti i giorni, ma varia, gratificante e con tanti gelati, spiegava. Da seguire per una settimana. E' adatta per donne e uomini dai 16 ai 70 anni ed oltre. Può essere seguita anche a settimane alterne. E’ sconsigliata per i diabetici, ma solo per prudenza.

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Il gelato come alleato della nostra linea? Perché no?
«E' un alimento per eccellenza della bella stagione, amato tutto l’anno, offre un buon apporto nutritivo ed è gratificante»  sostiene Pietro Migliaccio, Presidente della Società Italiana di Alimentazione che, per l'Istituto italiano del gelato, ha messo a punto una dieta con la quale è possibile perdere due o tre chili in pochi giorni, concedendosi il piacere di uno, e a volte anche due, gelati al giorno.  Si tratta di un dieta settimanale ipocalorica di circa 1100/1200 calorie giornaliere. Si può invertire il pranzo con la cena.

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COLAZIONE
Un bicchiere di latte 1,8% (parzialmente scremato), caffè a piacere, un cucchiaino di zucchero, due fette biscottate.

META MATTINA
Due albicocche o un succo di frutta.

PRANZO
Un gelato confezionato del tipo biscotto o cornetto; oppure cocomero g 400 o una pesca.

POMERIGGIO
Un ghiacciolo.

CENA
Bresaola gr 80, rughetta, quantità a piacere, un cucchiaino di olio extravergine, pane gr 40 o un pacchetto di crackers da gr 25.
«Il gelato è troppo spesso criminalizzato – spiega  Migliaccio – invece è un alimento dalle tante qualità, che anche psicologicamente aiuta ad affrontare meglio una dieta.

L’importante è mangiarlo come alternativa al pasto tradizionale e non aggiungerlo a primo e secondo come dessert. Il gelato è prodotto con latte, uova, zucchero, più caffè, cacao o frutta, tutti alimenti dotati di un buon valore nutrizionale. Mangiando una coppa alla crema, per esempio, introduciamo proteine di alto valore biologico, grassi di qualità, glucidi a rapido assorbimento e a pronta disponibilità energetica come lattosio e saccarosio. Buono è anche l'apporto di vitamine, A e B2, e di sali minerali, come calcio e fosforo. Se poi aggiungiamo un paio di cialde o un biscotto, che sono a base di cereali, la composizione nutrizionale del pasto si arricchisce di amido».

Nel programma settimanale non sono indicate con precisione le quantità di gelato ma le porzioni, tenendo presente che una pallina pesa circa 40 grammi e che l’apporto calorico per 100 grammi di alimento può variare dalle 140 alle 300 calorie a seconda del gusto (nocciola, crema e cioccolato quelli più calorici). Non bisogna mangiarne più di una porzione al giorno né aggiungere altri dolci al programma settimanale: solo il mercoledì sono previsti due bon bon di gelato ricoperto di cioccolato come spuntino e poi una coppa di gelato per cena, mentre il sabato ci si può anche concedere una colazione con cappuccino e brioche. 

«Voglio  suggerirvi un piccolo segreto per garantirvi il massimo del gusto – conclude Migliaccio – se non ci si ferma qualche secondo tra una leccata e un morso, si rischia di anestetizzare le papille gustative! Aspettate qualche secondo, per gustare meglio. Provate a variare tra morsi piccoli e morsi grandi. Per qualcuno sarà un’esperienza nuova, un momento speciale di relax e piacere».

Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 16:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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