«Negli occhi abbiamo le vittorie col Milan e contro la Lazio, ma dobbiamo avere in testa la partita di Lecce. Questo è l'obiettivo, non ripetere l'atteggiamento di quella gara, soprattutto all'inizio». Quello 0-0 nel lunedì di Pasquetta, De Rossi non se lo dimentica. Lo ha ricordato prima del derby, c’è tornato nel post-gara dell’altra sera quando c’era la processione in televisione e non solo a fargli i complimenti per il successo nell’andata dei quarti di Europa League contro i rossoneri.
MENTALITÀ DIVERSA
E lo ha voluto ribadire anche ieri, ai canali del club.
GESTIONE
E in più ha quella “dote”, soprattutto quando gli vengono chieste indicazioni di formazione, di parlare molto e dire poco: «Abbiamo delle situazioni da valutare. Ho in mente di sentire come stanno Pellegrini, Dybala e Spinazzola, di preservarli da qualche acciacco che in passato ci ha portato a farne a meno. Veniamo da due partite intense dal punto di vista fisico e mentale, onestamente qualcuno ha qualche problema del quale dovrò tenere conto. La differenza non la fa il giocatore singolo, ma l'atteggiamento di tutta la squadra». Ci ritorna per l’ennesima volta. Perché è consapevole dell’importanza della gara del pomeriggio. La Roma si gioca tanto, lui pure. Dovrà ricorrere al turnover ma alla fine potrebbe optare per delle staffette. Magari far partire il titolare e poi sostituirlo in corsa. Il riferimento è soprattutto a Dybala e Lukaku. Paulo viene da 161 minuti, Romelu da 180, dietro di loro c’è Abraham (e Baldanzi) che spinge: «Tammy sta sempre meglio e si allena con continuità». Tale da vederlo partire già dal via? Difficile. Anche perché a Udine (con il Bologna a +4) non sarà una passeggiata: «Conosciamo le caratteristiche, l'ambiente e l'importanza che danno alla partita, dato che sono in lotta per la salvezza. Sono una squadra forte, molto fisica e più forte della classifica che hanno, sarà dura». Tutto vero, ma ieri il Real Madrid, pur soffrendo, ha vinto 1-0 a Maiorca. Quella è la strada da intraprendere.