È stata questione di millimetri, pochi soltanto a marcare il confine tra l’incidente domestico e la tragedia.
LA DINAMICA
Durante le operazioni, l’uomo ha preso in braccio il mobiletto dirigendosi verso il balcone. L’avrebbe dovuto poggiare lì, al fianco di altri mobili per far posto nella stanza e riverniciare agevolmente ogni parete. Ma nel tragitto è inciampato, ha perso l’equilibrio e lo scolapiatti è volato di sotto. Nel cortile c’era Mattia che dopo la scuola stava tirando calci a un pallone. Quel mobile, di un peso non superiore ai due chili, lo ha colpito alla testa fortunatamente però non in maniera così netta e violenta. Dal balcone lo zio inizia a urlare: «Oddio che ho fatto?». Arrivano i carabinieri della stazione Tor Bella Monaca ma da subito si capisce che si è trattato di un incidente. I genitori del piccolo, fuori per lavoro, arrivano trafelati mentre Mattia resta sempre vigile.
CON I MILITARI
Fino all’arrivo dell’ambulanza i militari dell’Arma gli parlano proprio per tenerlo sveglio: «Che squadra tifi?», «Sono della Roma, che altra squadra potrei tifare?», risponde il piccoletto che racconta anche come va a scuola, la seconda elementare «una classe importante, sapete, poi io sono bravo e mi diverto tanto». Solo quando in via Talia, quella piccola stradina nel cuore di Torre Angela arrivano i sanitari del 118 Mattia si spaventa: «Non lasciatemi solo, non mi fate morire», sussurra tra le lacrime che intanto gli hanno bagnato il viso. Con lui c’è anche la mamma e il papà che lo seguiranno, tenendolo per mano, fino all’ospedale pediatrico Bambino Gesù mentre altri sanitari si occuperanno dello zio colto da un malore per lo spavento.
AL PRONTO SOCCORSO
Entrato in codice rosso al pronto soccorso il piccolo viene da subito sottoposto a tutta una serie di accertamenti che fortunatamente escluderanno gli scenari più gravi. Anche la tac svolta dà esito negativo: la botta è sì, stata forte - del resto il mobiletto è caduto da un’altezza di nove metri e pesava un po’ - ma lo ha colpito senza provocargli ferite incurabili. I medici lo hanno ricoverato nel reparto ordinario e resta sotto osservazione per almeno un giorno, poi potrà tornare a casa e dimenticare questo brutto incidente.
Intanto i militari hanno provveduto a ricostruire puntualmente la dinamica, che è stata poi quella raccontata dallo zio del ragazzino. L’uomo teneva tra le mani quel mobiletto dopo averlo smontato dal vano che si trova sopra al lavandino, sul balcone c’erano già altri mobili e sedie ma mentre stava per poggiarlo sopra ad un tavolo - quello almeno era l’obiettivo - ha perso l’equilibrio inciampando forse su una corda o sul divisorio dell’infisso della portafinestra. Non è riuscito a tenere lo scolapiatti che è caduto. Per una sfortuna in quel momento il nipote era proprio lì sotto a giocare a pallone. «Se fosse stato più grave o se addirittura fosse morto - pare abbia detto il 60enne - non me lo sarei mai perdonato».