«E che problema c'è? Non capisco...», risponde A.
Quindi signora, come ha ottenuto un prestito di 79mila euro anche se aveva già i protesti?
«79mila? Quando mai, ne ho presi 44...», risponde sul ballatoio di una palazzina signorile nel cuore di Testaccio.
Sui documenti dell'Ipa c'è scritto 79mila euro, per suo figlio all'Hilton di Sydney.
«Beh, ma non ho capito, quale è il problema adesso?».
Una banca difficilmente glielo avrebbe dato.
«Ma io non avevo alternative, mio figlio partiva per Sydney».
In Comune girava la voce che ci fossero prestiti a portata di mano?
«Certo, io sono andata all'Ipa perché mi servivano 30mila euro. Ma ne avevo già uno, di mutuo. Quindi mi hanno detto non c'è problema, ti azzeriamo quello, in più te ne diamo altri 40mila. Non ho dovuto giustificare nulla».
Anche se aveva i protesti?
«Quali protesti?»
Questa cambiale qui, citata nei documenti dell'Ipa.
«Ah, ancora con questa cambiale...»
Lei ora le rate le sta pagando tutte?
«Me le stanno trattenendo dalla busta paga».
Ma altri suoi colleghi, come risulta dalle carte dell'Ipa spedite in Procura, si sono licenziati il giorno dopo avere ottenuto il prestito, per non avere la trattenuta.
«Ma non si sono rivalsi sulla liquidazione?»
No. C'è scritto anche questo: in molti casi non hanno avviato le azioni di riscossione verso l'Inps.
Quanto paga di rata?
«Circa 600 euro».
A fronte di che stipendio?
«Circa 1.600 euro. Ma sono in aspettativa, retribuita, per assistere mia madre (che ogni tanto sbuca dalla porta, incuriosita, ndr). Però ci sono rimasta male, non mi hanno dato la tredicesima».