Ghali alla Mecca per il Ramadan, il post polemico: «La gente in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta»

La foto lo ritrae in preghiera nella città santa islamica

Domenica 7 Aprile 2024
Ghali alla Mecca per il Ramadan, il post polemico: «La gente in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta»

Ghali si è recato alla Mecca, in Arabia Saudita. È il periodo del Ramadan.

E l'artista ha deciso di condividere una foto sul suo profilo Instagram che lo ritrae con le mani in segno di preghiera. Dietro di lui migliaia di fedeli.

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La foto

Il rapper milanese, nato da genitori tunisini arrivati in Italia negli anni 80, ha deciso di condividere il selfie di "una serenità toccante", come hanno commentato alcuni fan. Si trova nel luogo più sacro dell’Islam. E martedì terminerà il Ramadan. Il rito vuole che i fedeli camminano intorno alla kaaba, la costruzione all’interno della grande moschea, considerata il luogo più sacro al mondo dell’Islam.

Il messaggio

L'artista indossa un asciugamano bianco, senza cuciture, come fosse una toga. Questo abbigliamento rende tutti i pellegrini, qualsiasi sia la loro condizione, uguali dinanzi a Dio. Qualche giorno fa aveva pubblicato un testo su Instagram ricordando questo mese come "il momento giusto che ho per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta la gente che in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta e grazie alla quale non mi sono sentito solo". L’augurio è Ramadan Mubarak, che il Ramadan sia benedetto.

"Nell'ultimo mese ho ricevuto migliaia di messaggi di supporto da persone che nel loro piccolo in questo paese hanno il coraggio di parlare. Vedo insegnanti e bambini nelle scuole italiane finalmente parlare di quello che sta succedendo. Persone di pensiero politico completamente opposti ma uniti da questa causa. Da voi ho imparato molto e per questo ci tengo a ringraziarvi.
Usare la nostra voce per dire qualcosa contro lo sterminio di civill, compresi i bambini, in Palestina o per condividere le informazioni documentate da tutti i giornalisti che rischiano la vita e che l'hanno persa per mostrare al mondo questo massacro, è l'unica cosa che possiamo fare in questo momento.
Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi, e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama. Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina.
Avete più soldi ora? Avete più like e follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool o alla moda? Siete più liberi ora?
Non credo, vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni.
Il mese di Ramadan sta arrivando, ed è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta le gente che in questo paese ha mostrato di saper stare dalla parte giusta e che grazie alla quale non mi sono sentito solo.
Grazie.
Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri.
Siate quello che siete perché è il dono più prezioso che vi è stato dato. Il momento in cui non vi sentite parte della massa è il momento più importante per la vostra evoluzione. Non fidatevi di chi vi dice che non siete abbastanza, che non siete cool, che non potete dire quello che pensate perché rischiate di perderci. Alla fine, non si perde mai ad essere se stessi e si risparmia solo tempo verso il grande passo.
Ramadan Mubarak".

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: 19:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA