IL LIBRO
Professoressa e blogger. Mariangela Vaglio ha unito la sua doppia natura

Lunedì 6 Novembre 2017
IL LIBRO
Professoressa e blogger. Mariangela Vaglio ha unito la sua doppia natura e l'ha fusa in un libro. Da una parte conoscenza e erudizione, dall'altra capacità di raccontare con leggerezza. Ne è uscita una storia della lingua e della letteratura italiana che delle arcigne lezioni scolastiche non ha nulla. «Tutti possono leggere questo libro» dice la scrittrice veneziana, 45 anni, una laurea all'università di Venezia, un dottorato in storia antica a Roma, una cattedra di italiano alle scuole medie di Martellago nel Veneziano e un blog, Il nuovo mondo di Galatea, con più di quattro milioni di visitatori. Dopo aver scritto un libro su Socrate e uno su Didone, Mariangela Vaglio ha appena pubblicato per Sonzogno L'italiano è bello, una passeggiata tra storia, regole e bizzarie ricco dei suggerimenti di Giulio Mozzi.
L'ITALIANO
Il perchè di questo libro è presto spiegato. «Desideravo raccontare la storia dell'italiano - dice la prof - non un saggio pesante per specialisti, ma un percorso dalle origini all'Ottocento, con un capitolo dedicato alle regole grammaticali e uno agli stratagemmi retorici». Convinta che la storia dell'italiano non sia nulla di noioso e pedante. «L'italiano ha una storia complicata e buffa specie agli esordi - dice Mariangela - nasce dalla noia dei monaci che prendono appunti sui bordi bianchi dei manoscritti, dalle baruffe in tribunale per la divisione dei terreni, dai guai dei mariti gelosi e dalla furia dei benedettini». Quindi nulla di aulico agli esordi del nostro idioma. «C'è un tentativo - spiega la scrittrice - di creare un'unità nazionale, che non c'era, attraverso una lingua e ad una cultura comune. È una ricostruzione cerebrale che nasce prima scritta che parlata. Però è molto divertente raccontare la sua storia che ha un'evoluzione particolare rispetto alle altre lingue europee». LA CLASSIFICA
E chi pensa che l'italiano non abbia poi così tanto peso nel panorama mondiale delle lingue più parlate deve presto ricredersi. Perché come spiega l'esperta «è una lingua amatissima e anche studiatissima». Dalle statistiche è la quarta al mondo, preceduta da inglese e spagnolo che avevano le colonie e dal cinese, ma si sa che i cinesi sono tantissimi. «L'italiano ha fatto la storia per le nostre opere letterarie e nel Rinascimento si è diffusa in tutto il mondo».
LE CURIOSITÀ
E nel suo libro, Mariangela Vaglio, non ha lesinato le curiosità. Ad esempio si scopre, o si rispolvera se già lo si sapeva, che il primo vocabolario al mondo, a riordinare le parole in modo sistematico, è italiano ed è quello della Crusca. Mentre un altro luogo comune da sfatare è che l'italiano non interessi a nessuno. Anzi. «In Italia c'è tantissima gente appassionata all'italiano, le discussioni più accese avvengono per questioni linguistiche» dice la scrittrice che alla fine consiglia il suo libro un po' a tutti. «È un libro trasversale: è un modo per ripassare, ma funziona anche come primo avvicinamento. Una storia della lingua e della letteratura meno arcigna rispetto ai testi scolastici».
I SOCIAL
Non si poteva poi scordare il linguaggio dei social: c'è un capitolo dedicato alla lingua di internet. «Spiego termini tipici della rete come lol che è un acronimo, l'uso di faccine, ma anche parole prese dall'inglese come chattare, linkare» dice Vaglio. Perché i ragazzini le usano, ma non sanno da dove derivino. Questo, del resto, è un campo che le interessa «essendo io una blogger della prima ora». Da sfatare, poi, il luogo comune che accusa i social di essere la causa delle carenze linguistiche dei ragazzini. «Dire che non sanno scrivere per colpa di internet è semplificativo - spiega - è come voler credere che la casa si allaga per colpa della goccia e non del tubo rotto. Alla base c'è una scarsa capacità di fare una ricostruzione logica del testo».
Ammette poi di odiare l'inglese buttato lì dai manager: la mission o la vision di un'azienda, invece di usare scopo o obiettivo. Pur apprezzando i prestiti da altre lingue «perché i prestiti si hanno solo dalle cose vive e questo significa che la lingua è ancora viva».
IL BLOG
C'è poi la sua doppia natura: blogger e professoressa. «Dieci anni fa i blog erano l'ultima frontiera, eravamo tutti molto curiosi, sperimentavamo spiega Vaglio - Ho aperto un blog per hobby, perché mi annoiavo. I blog ora stanno chiudendo, ma io continuo a tenerlo perché ne sono affezionata». Mentre per quanto riguarda l'insegnamento è dolcissima quando parla dei suoi studenti. «Quella delle medie è un'età adorabile - dice - non sono bambini, ma nemmeno ragazzi. Sono spesso tenerissimi, non sanno bene nemmeno loro cosa gli sta capitando».
Il libro, già illustrato alla Ubik di Mestre, verrà presentato il 18 novembre alla Piccola libreria di Levico Terme, il 25 alla Lovat di Trieste e il 10 dicembre alla Lovat di Villorba.
Raffaella Ianuale
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