Vittorio Veneto. Addio Giacomo Caldart, storico avvocato e amministratore

Martedì 21 Maggio 2024 di Claudia Borsoi
L'avvocato Giacomo Caldart aveva 93 anni

VITTORIO VENETO (TREVISO) – La città di Vittorio Veneto piange Giacomo Caldart, avvocato, ex assessore e consigliere comunale.

Si è spento ieri mattina a 93 anni nella sua abitazione di Sant’Andrea, sotto gli occhi dalla moglie Anna e dalle figlie Antonella, assessore al sociale del Comune di Vittorio Veneto, e Alessandra. Era il decano degli avvocati: praticava dal 1956 e nel 2009 era stato insignito della toga d’oro. Liberale, negli anni ’80 era stato assessore alle attività produttive nell’amministrazione Concas, poi consigliere comunale e candidato al senato per il Partito liberale italiano. Nel 1994 aveva dato vita alla prima civica della città: Vittorio Nuova. L’anno successivo si era candidato sindaco per la civica: al primo turno secondo per una cinquantina di voti su Antonio Della Libera, poi eletto sindaco al ballottaggio. Quindi l’impegno da consigliere di opposizione e poi il passaggio di testimone, nei primi anni Duemila, alla figlia Antonella, oggi assessore uscente. “Zarlatàn de Zheneda”, primo di 5 fratelli, papà emigrato per lavoro, fin da piccolo si è speso per la sua famiglia che ha sempre creduto in lui, spingendolo a studiare. La professione di avvocato era così diventata per Caldart una missione di vita, tanto da diventare un punto di riferimento. Una persona fidata, a cui poter chiedere sempre un consiglio trovando ascolto. Dal punto di vista umano, era una persona solare che vedeva la vita con il bicchiere mezzo pieno.

IL RICORDO

«Papà – ricorda la figlia Antonella – amava cantare e stare all’aria aperta. Il suo handicap fisico non gli permetteva di portarci in cima alle montagne, per cui ci portava a fare le cose che gli piacevano, ad esempio ci ha fatto appassionare di quadri, ci portava nelle gallerie d’arte. Ci ha abituato ad usare la testa e il cuore, non potendo usare le gambe». Ad Antonella ha trasmesso anche la passione per l’amministrazione e l’imprinting liberale. «Era un buono – testimonia la figlia -, sempre disponibile e sempre sorridente, capiva al volo le persone: questa era la sua forza». Caldart suonava il violino e il mandolino e proprio con una serenata aveva conquistato il cuore della moglie Anna arrivata dal veronese in città per svolgere nelle fabbriche tessili la professione di assistente sociale. «”Quando muoio, correrò nei prati e ascolterò gli uccelli” – mi diceva –, sottolineando così il suo profondo legame con la natura». L’avvocato era anche un nonno premuroso per i suoi nipoti, a cui, quando glielo chiedevano, era pronto a dispensare consigli. Il funerale domani alle 15.30 nella chiesa di Sant’Andrea dove oggi alle 18.30 viene recitato il rosario.

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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