Fossò. Concorso di bellezza e motoraduno nella zona in cui fu uccisa Giulia Cecchettin, insulti social agli organizzatori che replicano: «Denunciamo»

Giovedì 9 Maggio 2024 di Vittorino Compagno
Concorso di bellezza e motoraduno nella zona in cui fu uccisa Giulia Cecchettin, insulti social agli organizzatori che replicano: «Denunciamo»

FOSSÒ - «Visti i fatti degli ultimi giorni e relativi commenti con insulti che costituiscono reato procedibile a querela, rivolti ai quattro consiglieri del gruppo Generazione Attiva, stiamo provvedendo a deporre le denunce verso chi ha pensato che scrivere deliberatamente offese di ogni genere fosse espressione di democrazia». Avvisaglie di denuncia dunque (e non sarebbe la prima volta per il gruppo) per chi sui social avrebbe offeso i quattro consiglieri della minoranza consiliare "Generazione attiva Baldan Sindaco" di Fossò. I commenti poco graditi e le offese degne di querela sarebbero riferiti al concorso di bellezza e alla manifestazione motoristica svoltesi domenica 28 aprile nella zona industriale di Fossò, luogo dove l'11 novembre dello scorso anno venne uccisa dal proprio fidanzato Filippo Turetta la studentessa 22enne di Vigonovo Giulia Cecchettin. "Generazione attiva Baldan sindaco" aveva aspramente criticato l'effettuazione dei due eventi, chiamando in causa anche l'Amministrazione comunale di Fossò, "rea" di avere concesso i permessi per la realizzazione dei due eventi, peraltro già attuati anche lo scorso anno. «Rombi di motori, aree verdi convertite in piste e un concorso di bellezza per ragazze a pochi metri dal più macabro delitto nazionale accaduto appena cinque mesi fa ha fatto presente sui social il gruppo politico di minoranza consigliare.

Ci domandiamo perché la sensibilità di certe persone e soprattutto di chi è incaricato di amministrare il nostro paese possa essere cosi cieca».

LE ACCUSE

Se l'Amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Alberto Baratto ha deliberatamente scelto il silenzio, a rispondere per le rime alle critiche del raggruppamento consiliare ci hanno pensato gli organizzatori delle due manifestazioni e moltissimi cittadini, che hanno accusato il gruppo di avere strumentalizzato politicamente la questione. Qualcuno però sarebbe andato oltre e allora ecco pronte le minacce di denuncia. «I social non sono uno sfogatoio di violenza ed è bene che chi ancora non l'ha capito, lo capisca». ha precisato "Generazione attiva" - Esistono delle posizioni, anche contrarie, ed è questo il bello della politica. Ma quello che abbiamo letto nulla c'entra con il dibattito che può svolgersi intorno a qualsivoglia tema di natura amministrativa del nostro Comune».

Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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