Ticket a Venezia: successo o fallimento? Guardiamo i dati e proviamo a rispondere ad alcune domande. Senza pregiudizi

Sabato 27 Aprile 2024

Egregio Direttore,

leggo un po' perplesso i toni degli articoli sull'andamento della prima giornata di "ticket" a Venezia. Se l'obiettivo era dissuadere:
- " la carica dei 113.000 " visitatori, sembra testimoniare un fallimento della misura.
Se l'obiettivo era fare cassa:
- i (soli) 78.000 euro di ricavi, difficilmente copriranno le spese relative ai costi gestionali della "macchina di quasi 300 persone" e degli investimenti infrastrutturali, anche perchè questi 78.000 sono indicati addirittura come cifra "record", quindi non sempre conseguibili in giornate più tranquille, ma con costi gestionali costanti, L'impressione è che se non si toglie l'esenzione ai veneti, vera maggioranza dei giornalieri, questa soluzione non funziona. Ma purtroppo togliere l'esenzione ai veneti non credo piaccia agli elettori dell'attuale giunta comunale e regionale.


Giorgio
Venezia


Caro lettore,
proviamo a mettere in fila alcuni dati e a dare una risposta a qualche domanda.

La macchina messa in piedi per far pagare il ticket ha funzionato? I numeri e ciò che è avvenuto ci dicono di sì: oltre 15mila turisti hanno versato la tassa d'ingresso, non ci sono stati particolari problemi nella gestione dei controlli, una larga parte di coloro che è arrivata a Venezia ha dimostrato di essere informata dell'esistenza di nuove regole per accedere alla città. I ricavi del ticket, circa 78mila euro nella giornata di ieri, sono tanti o pochi? Dipende: non è certo una cifra che risolve i problemi e i costi del cosiddetto "over tourism", cioè del turismo insostenibile, ne' che può compensare l'assenza di una Legge speciale per Venezia. È però una somma che, se proiettata per tutte le giornate di bollino rosso, dovrebbe consentire di coprire le notevoli spese che l'amministrazione comunale ha sopportato per avviare l'operazione ticket. Ma soprattutto i 15 mila e 700 ticket staccati indicano che c'è un'ampia fascia di turisti giornalieri disponibili a pagare per entrare a Venezia. E questa è un'indicazione interessante e utile per scelte future. Altro quesito importante: il ticket ha disincentivato i turisti giornalieri a venire a Venezia convincendoli a spostare in altre giornate meno affollate la loro gita in laguna? Ovviamente non abbiamo la controprova ( non sappiamo cioè quanti sarebbero arrivati senza la presenza di ticket e prenotazione), ma il 25 aprile sono stati contati 113mila arrivi che pochi non sono e in alcune fasce della giornata calli e campi erano decisamente sotto pressione. Si tratterà di capire e verificare se anche nelle successive giornate con il ticket accadrà la stessa cosa. E sulla base di questo e di altri elementi (il ticket e prenotazione consentono anche avere molte informazioni su tipologia e provenienza dei turisti) valutare se lo strumento ticket è efficace, cioè se riesce ad attenuare la pressione sulla città almeno in alcune giornate calde e se, nel contempo, garantisce introiti adeguati a far fronte almeno in parte agli enormi costi che la città lagunare deve sopportare. In base a questo si potrà decidere se va o meno mantenuto, se va affiancato da altre misure o se va modificato: aumentandone per esempio il costo ( 10 euro o più?), modificando le (non poche) esenzioni previste o ampliandolo a un maggior numero di giornate. Non dimentichiamolo: stiamo parlando di un esperimento e come tale va considerato. Senza pregioudizi e con assoluto pragmatismo. Ricordando che il ticket non esclude altri tipi di intervento, per esempio sul fronte degli incentivi alla residenzialità. E che comunque, dopo tanti anni di sole parole, questa è la prima, vera e concreta azione messa in campo per frenare e migliorare i flussi turistici a Venezia.

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