La produzione di gelati industriali per l’estate 2023 è ormai quasi totalmente completata negli stabilimenti italiani.
Gelati, a Roma sale il prezzo per coni e coppette: si parte da 2,50 euro
LE DIFFERENZE
L’associazione Consumerismo No profit ha analizzato l’andamento dei listini su tutto il territorio: si va dalle punte più alte registrate a Firenze, mentre Padova, Vicenza e Siena hanno i prezzi più bassi. Firenze è la città con il prezzo più alto, pari in media a 7,93 euro al kg (con punte di 9,66 euro/kg), con un aumento del +34% rispetto allo scorso anno, quando si spendeva per la stessa quantità di gelato 5,91 euro. Prezzi superiori ai 7 euro al kg a Bolzano (7,20 euro), Ravenna (7,09 euro) e Milano (7,01 euro). Le città più economiche – dove il gelato costa meno di 5 euro al kg – risultano invece Padova (con una media di 4,55 euro), Siena e Vicenza (4,68 euro).
A Roma il costo è di 5,88 al chilo, ma con differenze tra la periferia e il centro. «I dati di vendita del 2022 – afferma Michelangelo Giampietro, presidente dell’Istituto Italiano dei Gelati – confermano l’andamento positivo del comparto, ma non possiamo sottovalutare le incognite legate all’andamento dell’economia nazionale. Confidiamo che gli eventuali fattori di instabilità saranno gestiti e superati senza discostarci dai binari di una ripresa duratura». Giustificati o meno gli aumenti, le aziende sono quindi preoccupate per l’andamento del mercato del gelato, prodotto tipicamente stagionale per il 98% degli italiani, secondo la ricerca commissionata dall’Igi alla Doxa. Il maltempo di queste ultime settimane, ovviamente, non aiuta. Il rischio è quindi che si fermi il trend positivo che era ripreso nel 2021 dopo il periodo legato al Covid. Nel 2022 il consumo di gelati industriali fuori casa era aumentato del 20% e le vendite nel retail del 3%. Il valore della produzione è stato calcolato da Unione Italiana Food in 1.867 milioni di euro, con un +10,3% rispetto all’anno precedente. Anche l’export – che registra un volume di 89.906 tonnellate per un valore di 357 milioni di euro – ha un segno positivo del 14,6% rispetto al 2021. Gli Usa sono il primo mercato (47 milioni di euro), seguiti da Germania e Gran Bretagna con 44 milioni ciascuna.
LA CLASSIFICA
Che l’Italia sia tra i grandi del settore (terza in Europa, dopo Germania e Francia) è confermato anche dal miliardo circa di produzione di ingredienti e semilavorati (65 grandi aziende) e dai 700 milioni di euro (il 70% grazie all’export) delle 22 aziende specializzate in macchine e arredi per gelaterie. Le gelaterie (artigianali e semiartigianali) sono complessivamente 39 mila e danno lavoro a 75 mila persone. Alcune catene italiane di gelati sono attive all’estero con 1.585 punti vendita in 62 Paesi. Il consumo pro-capite (sia di gelato industriale che artigianale) nel 2022 è stato di 2,18 kg, per una spesa media mensile delle famiglie di 5 euro.
Nel mondo il Paese più goloso – con oltre 28 kg procapite di gelato consumato all’anno – è la Nuova Zelanda, seguita da Stati Uniti (oltre 20 kg) e Australia (18 kg). In Italia coni e cornetti sono i formati preferiti (57%); cioccolato, pistacchio e nocciola i gusti più apprezzati. Nel fuori casa hanno fatto la parte del leone lo sfuso (+37,4%), le specialità da tavola in confezione singola (+28,5%) e i gelati da passeggio in confezioni singole (11,3%). Nel canale retail si conferma l’andamento positivo del segmento trainate dei multipack (+4,1%) e la buona ripresa di vaschette e secchielli (+1,6%).