Sono sempre di più gli italiani che scelgono prodotti senza glutine per un giro d'affari, relativamente a questo comparto, che ha raggiunto i 320 milioni di euro, «anche grazie alla maggior presenza di cibi e bevande privi di glutine venduti presso i supermercati del Paese». A rilevarlo è Consumerismo No Profit, che ha realizzato una apposita ricerca su una tendenza e un fenomeno che vede «un numero crescente di cittadini che, anche in assenza di patologie o problemi sanitari, inserisce nella propria dieta prodotti senza glutine».
Dall'indagine emerge in particolare che è un cittadino su tre a scegliere alimenti senza glutine in assenza di problemi alimentari o sanitari.
«Oggi in Italia- - afferma il presidente di Consumerismo No Profit Luigi Gabriele- 1 consumatore su 3 che acquista cibi e bevande senza glutine lo fa per una libera scelta di alimentazione, non legata a problemi di celiachia, intolleranze o allergie alimentari. Una moda legata alla convinzione che tali alimenti siano più sani o aiutino a dimagrire, ma che ha impatti non indifferenti sul portafogli. L'indagine realizzata da Consumerismo- aggiunge- evidenzia infatti in modo lampante come i prezzi dei prodotti senza glutine siano sensibilmente più alti rispetto ai corrispettivi »normali«, maggior costo causato anche da un altro fattore, le minori quantità di cibo e bevande inserite nelle confezioni dei prodotti glutin-free».